Chi si aggrappa a dio e chi all’arte, il motivo è sempre lo stesso, la paura dell’oblio. Io ho scelto la via dell’arte. Capiamoci bene, l’immortalità, così come l’eternità, non esiste. Nemmeno il nostro universo è eterno. Tuttalpiù possiamo sperare che la nostra storia sopravviva finché ci sarà qualcuno disposto ad ascoltarla. Ecco perché la mia storia è importante quanto quella di un dio. È quella dell’umanità nello scontro finale tra impulsi bestiali e consapevolezza. Voglio avere la possibilità di sopravvivere nelle storie che si racconteranno nei secoli. È probabile che sarò presto dimenticato. Anche se la mia possibilità è pari ad una su un milione, io combatto affinché almeno qualche altro racconto possa sopravvivere.
Ho dedicato la vita alla ricerca del senso dell’arte e ho capito che lo scopo è proprio quello di creare una storia che sopravviva all’artista e ai suoi contemporanei. La mia è una storia antropologica, la nostra storia, dagli albori della razza umana, fino ad oggi dove ci troviamo tutti uniti sull’orlo dell’autoestinzione. Per un mio puro interesse egoistico, quello dell’immortalità appunto, disegno e scrivo come un ossesso, proprio nella speranza che la mia fatica possa indirizzare l’umanità verso quel futuro bellissimo che sognano gli incorreggibili ottimisti.
Sempre per essere onesto, apro questo blog anche per promuovere il libro ZERO, l’uomo politico. È la dimensione dell’umanità, raccontata con piccole visioni satiriche sul peggio e sul meglio nascosto in noi. Dicono che è per i giovani. Ne ho qualche dubbio, visto che oramai sono lontano dalla giovinezza, ma confesso che sono lusingato all’idea. Cercherò di parlare a loro e di utilizzare i loro strumenti, gli odiati social network, perché essere ascoltati dai giovani è un grande privilegio.
Ti è piaciuta l’introduzione? Allora segui questo blog e sentirai delle storie pazzesche, magari anche la tua. Una storia alla settimana, pillole di sopravvivenza.