Blog satirico di antropologia politica


17 Gennaio 2023

Happy birthday human n° 8.000.000.000

Avrei dovuto disegnare un bambino nero perché l’otto miliardesimo umano su questa terra probabilmente è nato in Africa, attualmente il continente con la più forte crescita demografica.

Scusate, l’ho disegnato asiatico perché il nero non viene bene in acquarello. Altra notizia bomba: l’India ha raggiunto la Cina come numero di abitanti (1.500.000.000 circa) e presto la supererà perché mentre la prima rallenta, la seconda continua a crescere rapidamente. Dall’altra parte del mondo, nei paesi industrializzati, assistiamo ad una forte decrescita, in particolare in Italia, dove tra pochi anni la popolazione autoctona si troverà dimezzata. Per chi ha una veduta larga sul mondo, è una notizia positiva. Forse l’umanità c’è la può fare a sopravvivere i prossimi cento anni. Dedico questo disegno al neonato ministero per la natalità, voluto dalla destra al governo. Rassegnatevi, il futuro dell’Italia sarà multietnico. Non è certo il governo di un piccolo ed insignificante paese, che rappresenta molto meno dell’un percento di popolazione mondiale, a cambiare il destino dell’umanità. Diamo allora il benvenuti agli immigrati che occuperanno i spazi che restano vuoti, perché loro sono gli unici a poter assicurare una vecchiaia dignitosa agli ultimi italici rimasti. Se i nostri governanti volevano guardare lontano, forse dovevano creare il ministero dell’immigrazione al posto di quello della natalità. Ho disegnato un piccolo Buddha, augurio di saggezza, visto che sarà la caratteristica più importante che viene richiesto ai nuovi nati. Secondo le stime dell’ONU, chi nasce oggi potrà vedere in vita una popolazione mondiale di 15 miliardi di individui, ben 5 volte di più rispetto a quando sono nato io. Sempre secondo le stime, una volta raggiunto quel numero stratosferico, probabilmente l’umanità inizierà a decresce anche senza quell’evento catastrofico che tanto ci terrorizza, semplicemente per il diffondersi della consapevolezza collettiva di chi siamo e quale è il nostro posto in questo mondo. I più poveri che oggi sono responsabili per il dramma dell’esplosione demografica impareranno che solo investendo nell’istruzione della prole potranno migliorare le loro condizioni. E’ meglio avere un dottore in famiglia che dieci braccianti. Una volta qui da noi esistevano i proletari. Si chiamavano così perchè la prole era la loro unica ricchezza. I poveri del terzo mondo ancora oggi vivono così. Come possiamo giudicarli, visto che in assenza di uno stato sociale e senza pensione, la prole è l’unica speranza in una vecchiaia serena.

Partiamo da Zero

Edizione n° 5

100 brevi racconti esplosivi, illustrati con 300 acquarelli su 196 pagine;
la più ampia raccolta di disegni satirici su tematiche ambientali.

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