Blog satirico di antropologia politica


06 Febbraio 2023

The fool on the hill

Conoscete la storia di Diogene, il filosofo greco che scelse di vivere in modo poverissimo in una botte? Un giorno l’uomo più potente di quei tempi, Alessandro Magno, andò a visitarlo e gli domandò: “Cosa posso fare per te?” La risposta era: “Spostati un poco a lato che mi copri il sole”. L’imperatore rimase folgorato e disse in seguito ai suoi: “Se non fossi l’uomo più ricco della terra, mi piacerebbe essere come quell’asceta che vive nella botte.”

Servono per creare sistemi di valori di appartenenza, senza i quali nessuna società potrebbe funzionare. Per millenni questo sistema funzionava benissimo in regime di monopolio. Il progresso del sapere ha però pian piano eroso le basi religiose che si fondavano su un dio creatore onnipotente, mettendo l’uomo stesso al suo posto. Iniziarono a cadere regni e feudi all’insegna della rivoluzione umanistica. Prima combattevano il plebei contro i nobili, poi i proletari contro i capitalisti e infine i progressisti contro i conservatori, ovvero la sinistra contro la destra.

The fool on the hill

l disegno si ispira al filosofo Diogene mentre il titolo dell‘immagine copia l‘omonima canzone dei Beatles dal film Magical Mystery Tour (1967).

Day after day, alone on a hill,
the man with the foolish grin is keeping perfectly still.
But nobody wants to know him.
They can see that he’s just a fool and he never gives an answer.
But the fool on the hill sees the sun going down
and the eyes in his head see the world spinning round.

Giorno dopo giorno, solo su una collina,
l’uomo col ghigno folle sta perfettamente immobile.
Ma nessuno lo vuole conoscere.
Loro vedono in lui solo un matto e lui non dà mai una risposta.
Ma il matto sulla collina vede il sole tramontare
e con gli occhi della mente vede il mondo girare.

Conosco molte storie di questo genere a partire da Siddharta e Gesù, ma non ho mai incontrato un ricco che si sia spogliato di tutti i beni per vivere in modo povero e semplice. All’inizio della mia carriera, quando ero un giovane imprenditore nel campo pubblicitario e miravo ancora a raggiungere grandi traguardi economici, dietro c’era però il sogno di vivere come asceta in una capanna. Immaginavo di aver assicurato un futuro adagiato e confortevole alla mia famiglia. Avrei allora lasciato tutto alle spalle in cerca di una vita spirituale e di meditazione. Quaranta anni fa realizzai una delle mie prime storie illustrate, Brain Ticket, che raccontava proprio questa storia. Purtroppo non ho mai raggiunto quella ricchezza che volevo abbandonare. Essere povero e dire che fosse la migliore condizione di vita, mi sembrava ipocrita, un’esclamazione troppo facile che nessuno avrebbe creduto. Continuai, perciò, a fare come tutti, lavorare per migliorare la propria posizione. Non posso certo lamentarmi dei traguardi raggiunti, ma dentro rimane l’insofferenza di quel sogno incompiuto. Possedere le cose e occuparsi del bene materiale dei propri cari non è solo un piacere, ma anche una schiavitù, della quale probabilmente non riuscirò mai a liberarmi.

Partiamo da Zero

Edizione n° 5

100 brevi racconti esplosivi, illustrati con 300 acquarelli su 196 pagine;
la più ampia raccolta di disegni satirici su tematiche ambientali.

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