Recentemente ho letto però un articolo di Carlo Rovelli, uno dei scienziati più famosi di oggi, nonché mio contemporaneo. Lui racconta di un evento dove presentava un suo nuovo libro di fisica elementare davanti al Gotha della scienza mondiale. Quando qualcuno della platea gli fa la domanda sulla genesi della sua straordinaria visione del mondo, lui rispose che è dovuta alle esperienza con l'LSD. Nel seguito della serata, molti di quei personaggi illustri si avvicinarono a lui, confessando sottovoce, che anche loro avevano usato quella droga, capace di cambiare per sempre la visione sul mondo.
Rovelli visse una gioventù simile alla mia e tipica per noi dei primi anni '70. A differenza di me, lui non ha mai nascosto le sue esperienze con certe sostanze. Non voglio dire con questo che servono le droghe per raggiungere importanti risultati intellettuali. Confesso però che questo breve racconto mi ha ricordato i cassetti che tengo chiusi nella mia testa da una vita e che sento di dover aprire per liberarmi di un grande peso.
Ho preso il mio primo acido a 19 anni in vacanza sulla costa azzurra, subito dopo gli esami di maturità. In quei anni si parlava moltissimo di droghe e in particolare di LSD. Il rapporto di noi giovani con le cosìdette "droghe leggere", ovvero, l'hashish e la marijuana era lo stesso dei ragazzi di oggi. La cocaina ancora non esisteva e avevamo già imparato che dall'eroina si doveva stare lontano. L'LSD era la droga più conosciuta di tutta quella galassia di sostanze psichedeliche che si è creato nei decenni successivi. Era avvolto da un'aurea di fascino, ma anche di paura. La controcultura hippy americana, con i suoi festival monumentali come Woodstock, era all'apice. Leggevamo "On the Road" di Jack Kerouac, i nostri eroi musicali erano i Pink Floyd e l'esperienza con l'LSD era un passaggio obbligatorio.
Eravamo a Saint Tropez sulla costa azzurra con il nostro camper Volkswagen e la droga ci fu offerta da altri giovani freaketoni tedeschi. Costava pochissimo, una pasticca grande come la testa di uno spillo al controvalore di un Euro attuale. Sapevamo della potenza di questa droga che saggiamente fu divisa in altre piccolissime scaglie. Ne presi un quartino. Ancora oggi a quasi mezzo secolo di distanza conservo una memoria lucidissima degli eventi di quel giorno. Pare che sia proprio una caratteristica tipica di quella droga, apre delle porte, nascoste alla percezione quotidiana e ne conserva per sempre la memoria, come se l'esperienza fosse accaduta il giorno stesso. "Fortunatamente" dopo alcune ore, l'effetto passa e si torna "quasi" normali.
Dico "fortunatamente", perché sotto l'effetto della droga non si potrebbe condurre una vita "normale" e dico "quasi" perché non è più la normalità di prima. I miei amici (sobri) quella prima volta mi portavano in spiaggia e pendevano dalle mie labbra per sapere cosa avrei visto. Vidi un mare sporco e affollato all'inverosimile da orde di vacanzieri rumorosi e molesti. Il mio racconto era così vivido e raccapricciante che decisero di sfuggire subito da quella insopportabile Babele. Arrivati al nostro furgone mi sembrava che avesse una superficie viva e brullicante. Non era un'allucinazione. Si scoprì che era stato invaso da un esercito di grosse formiche che stavano portando via le nostre provviste di cucina.
Successivamente ho provato altre volte il viaggio lisergico e ognuno di questi "trip" è inciso indelebilmente nella mia memoria come se fosse avvenuto ieri. E' proprio questa l'esperienza più significativa che porto con me.
Una volta alcuni amici mi chiesero di assistere al loro primo viaggio. Mi consideravano un esperto ed era sempre consigliato avere un tutore affianco. In un bel pomeriggio d'autunno siamo perciò andati nel bosco vicino alla città per immergerci nella natura, lontano da pericoli e stress. Le foglie multi coloro degli alberi erano accumulati in grandi mucchi lungo i viottoli. Un intenso profumo di vegetazione in decomposizione ci aveva invaso, provocando uno stato di ebrezza. Ci siamo perciò spalmati la fresca terra del sottobosco nel viso come si vede fare ai soldati al cinema e nascosti sotto i cumuli. Era domenica e ogni tanto passavano piccoli gruppi di persone o famiglie a godersi la natura. Al momento giusto saltavamo allora fuori da sotto terra, grugnendo e gesticolando come delle bestie primordiali per incutere terrore agli ignari passeggianti. Ci divertivamo un sacco e agivamo come un gruppo teatrale ben allenati, nonostante che non avevamo accordato niente e nessuno di noi si sarebbe mai sognato simili comportamenti scomposti. Sono convinto che, se in quel momento ci fosse passato qualche custode del pubblico ordine, ci avrebbe immediatamente arrestato e rinchiuso nel manicomio più vicino.
Ci sono stati altri viaggi grotteschi e c'erano quelle volte che tutto il mondo si è trasformato in un prezioso caleidoscopio di colori e gioielli che vi potrei descrivere nei minimi dettagli a distanza di quasi mezzo secolo.
Appena giunto a Berlino, per poter fare parte della comunità studentesca, i nuovi amici preparavano la lista dei libri che dovevo assolutamente conoscere. Tra questi c’erano diversi manuali sull’LSD. Consiglio di leggere "Le porte della percezione" di Aldous Huxley che fu d'ispirazione per il nome del gruppo rock "The Doors". Sul suo letto di morte lui chiese di ricevere l'LSD, accompagnando il suo trapasso con la lettura del "Libro tibetano dei morti".
Il cervello umano non è fatto per sperimentare la totale conoscenza, ma per sopravvivere tutti i giorni. L’LSD spalanca le porte della percezione, ma i gesti di utilità quotidiana perdono significato di fronte all’immensità di impressioni che ti inondano in quei momenti. La sensazione è quella di un uomo che cade da una scala nella direzione opposta e dopo ogni trip si trova su un gradino più alto. In America si faceva largo uso di LSD. Professori e psichiatri lo raccomandavano come strumento di psicoanalisi. Molti profeti della Beat Generation prendevano acidi tutti i giorni e dopo hanno impegnato decenni per scendere giù da quella scala verso noi comuni mortali. Purtroppo ho conosciuto anche persone per le quali le porte non si sono più chiuse. Sono rimasti intrappolati in un viaggio che conduce inevitabilmente al manicomio.
Dopo le esperienze dei anni ribelli mi è passata la curiosità verso le droghe psichedeliche e vi consiglio di riflettere bene prima di provarle perché potrà succedere di tutto, se avete un equilibrio interiore positivo, sarà un viaggio meraviglioso, se il vostro sub concio nasconde però dei demoni, questi vi potranno distruggere.